Percorsi educativi di cittadinanza attiva: I green jobs

Un anno diverso
percorso educativo di cittadinanza:
I green jobs
per formare cittadini capaci di costruire nuova Bellezza

Promotori del progetto: ASL RmA – Legambiente Mondi Possibili – A.P.S. Tavola Rotonda
Referenti: Antonella Palmieri, Roberta Miracapillo, Lorenzo Barucca, Alessio Di Addezio

Con l’esperienza della “ciclofficina”, nel 2013, diversi cittadini in cura presso il DSM della ASL/Roma A sono stati inseriti in un processo che ha portato alcuni di loro ad essere formati e poi formatori, in un crescendo di interrelazioni notevole in considerazione dello stato di ritiro sociale di partenza. Abbiamo iniziato con un corso per riparatori di biciclette, e si è creato un gruppo che ha interagito al suo interno e all’esterno, anche grazie alla possibilità di espletare quanto acquisito all’interno di manifestazioni cittadine con associazioni legate a Legambiente (come durante la Magnalonga in bicicletta), e ha potuto praticare autonomamente quanto acquisito.

I cosiddetti green jobs sono nuovi posti di lavoro che contribuiscono in modo significativo alla tutela dell’ambiente e a ridurre l’impronta ecologica. Alcuni lavori verdi riguardano quei graduali cambiamenti che portano allo sviluppo di nuove professionalità . Da queste considerazioni è stato sviluppato un percorso formativo indirizzato a quanti possono contribuire a una reale trasformazione in ambito ambientale, culturale e sociale. Il punto di partenza è la considerazione dell’inclusione sociale come pretesto per attivare percorsi di educazione alla cittadinanza attiva e responsabile basati sull’acquisizione del valore della Bellezza intesa come capacità etica di incidere positivamente nei cambiamenti della realtà che ci circonda.

Il progetto

Attraverso il progetto si intende favorire la costruzione di competenze chiave di cittadinanza, le più complesse e certamente le più preziose e indispensabili a ogni cittadino per esercitare in modo attivo e consapevole i propri diritti e doveri, per partecipare alla vita della comunità e contribuire al suo cambiamento e miglioramento, come esplicitato nella Raccomandazione del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 dicembre del 2006 e dal Regolamento sull’obbligo scolastico del MIUR del 2007.

La competenza si acquisisce con l’esperienza: il principiante impara in situazioni di apprendimento nel fare insieme agli altri. [] Avere competenza significa, infatti, utilizzare anche fuori della scuola quei comportamenti colti, promossi nella scuola.

G. Cerini

Lavorare sulle competenze e in particolare su quelle di cittadinanza richiede di integrare l’acquisizione di conoscenze e abilità disciplinari (dimensione cognitiva) con disposizioni ed atteggiamenti (dimensione affettivo-relazionale), stimolando la consapevolezza ed utilizzando anche un approccio riflessivo (dimensione meta-cognitiva). Ma risulta importante anche la dimensione valoriale, quella cioè che permette di effettuare valutazioni delle situazioni e dei problemi di fronte ai quali ci si trova a decidere ed operare.

In quest’ottica due aspetti risultano determinanti per favorire lo sviluppo di competenze e la loro valutazione: l’utilizzo di metodologie, approcci e contesti che favoriscano la motivazione, il ruolo attivo ed il protagonismo dei “formati” – permettendo loro di utilizzare le conoscenze e le abilità acquisite “personalizzandole” in funzione della discussione e risoluzione di problemi reali, con i quali misurarsi e confrontarsi – e, nel caso delle competenze di cittadinanza, il proporre contesti nei quali sia possibile ritrovare complessità di relazioni, di esperienze, di punti di vista proprie della vita reale, anche attraverso il coinvolgimento ed il confronto con chi vive nel territorio e nella comunità .

In questo percorso abbiamo pertanto pensato di proporre varie attività finalizzate alla costruzione e osservazione delle competenze in atto, basate su approcci attivi, cooperativi, di partecipazione, ma soprattutto “compiti di realtà” incentrati su situazioni e problemi concreti presenti nel territorio e nella comunità a cui i ragazzi appartengono.

All’interno del percorso forte centralità è riservata alla progettazione e realizzazione da parte dei partecipanti al ciclo formativo di giornate di volontariato, rappresentate dalle campagne di Legambiente, intese come momento di sintesi del percorso e attività chiave nella quale raggiungere i traguardi di competenza attraverso concrete azioni di cittadinanza.

La proposta formativa si prefigge di offrire ai partecipanti gli strumenti atti a realizzare un percorso in grado di raccontare i green jobs a partire dall’azione e dalle sinergie con il territorio.

Riguardo le possibilità di impiego, studi dimostrano come il settore “verde” sia uno dei pochi in Italia a creare economia: WWF Italia, ad esempio, ha prodotto “Investire sul futuro: Più posti di lavoro con un bilancio dell’Unione Europea più verde”, curato insieme ad altre Ong ambientaliste internazionali, sostenendo che se fosse realizzato un “budget verde’ dal prossimo quadro finanziario pluriennale 2014-2020, con solo il 14% del bilancio totale dell’UE (un investimento annuale di 14,75 miliardi di euro, sulla base dell’attuale proposta della Commissione), i quattro settori considerati (Energie Rinnovabili, gestione dei siti Natura 2000, Efficienza Energetica negli edifici e Trasporti Sostenibili) potrebbero creare e mantenere più di mezzo milione di posti di lavoro.

Anche in Italia, il settore è in forte espansione. Alla Lombardia, secondo uno studio Unioncamere e Fondazione Symbola, il primato regionale della richiesta di green jobs seguita da Lazio, Veneto e Piemonte.

Tutte le attività prevedono l’allargamento a soggetti diversi da quelli interessati dal progetto in un’ottica di piena inclusione e collaborazione.
Pertanto l’offerta formativa sarà indirizzata non solo a soggetti con disagio mentale ma includerà nel percorso chiunque desideri sviluppare le proprie competenze nell’ambito dei green jobs con un contributo di partecipazione ridotto rivolto alle cosidette fasce deboli (disoccupati, under35, precari, studenti e pensionati) per facilitare il percorso di integrazione.

Il moduli formativi prevedono:

  • Formazione in sede con esperti Legambiente sulle tematiche proposte e della green economy
  • Formazione fuori sede attraverso le campagne e i progetti di Legambiente Mondi Possibili e Aps Tavola Rotonda

Date e orari di svolgimento dei moduli formativi potrebbero subire variazioni, condivise e concordate con i partecipanti, per poter lavorare, insieme, alla pianificazione delle azioni previste nell’ottica di una costante costruzione collettiva e per andare incontro ai bisogni formativi del gruppo.

Al termine dei moduli formativi ai partecipanti verrà rilasciato un attestato di partecipazione da parte di Legambiente Scuola e Formazione.

I moduli formativi

Il primo modulo: Ideatore e curatore di orti urbani (gennaio-febbraio-marzo)

Il secondo modulo: riparazione e manutenzione della bicicletta (marzo-aprile-maggio)

Il terzo modulo: esperto di autoproduzione (giugno-luglio)